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Meridiana Fly: USB incontra la Regione Toscana e chiede di riportare il lavoro a Firenze

Firenze -

Ieri si è svolto un incontro tra una delegazione di USB e gli assessorati del Lavoro e dei Trasporti unitamente all’unità di crisi sul lavoro della Regione Toscana per affrontare la situazione dei lavoratori e dell’aeroporto a quattro mesi dalla chiusura della base di Meridiana Fly


USB ha fornito all’istituzione regionale tutta una serie di dati e di riflessioni, a partire dal fatto che la Compagnia, contrariamente a quanto affermato lo scorso autunno, non solo ha continuato fino ad oggi ad operare regolare attività dallo scalo fiorentino con equipaggi trasferiti da Verona e da Milano, ma ha già pianificato un aumento delle rotte per la stagione estiva, che rendono questa decisione più che mai ingiustificata da qualsiasi punto di vista.

 

 

Gli assessorati hanno confermato il forte interesse da parte della Regione Toscana sull’argomento, sul quale si sono già tenuti incontri con l’A.D. di MeridianaFly Com.te Gentile, hanno ribadito l’assoluta strategicità del sistema aeroportuale basato sui due aeroporti toscani di Firenze e Pisa, ma hanno dovuto ammettere che tuttora non ci sono state svolte concrete nella vicenda.


Usb, pur valutando positivamente l’intervento degli assessorati sulla vertenza, ha dovuto ribadire l’urgenza trovare spazi e tempi giusti per sollecitare nuovamente Meridiana a rivedere la propria posizione, nella convinzione che sussistano tutti gli spazi organizzativi e economici per riprendere le attività di una base. Questo rappresenterebbe un risultato positivo per tutto il sistema regionale e cittadino e creerebbe le condizioni di un primo rientro del personale fiorentino posto in cassaintegrazione o trasferito in altre basi.

 

Tra l’altro la conferma della presenza di MeridianaFly, Compagnia che storicamente ha investiro e ha fatto crescere l’aeroporto di Firenze, sarebbe una garanzia per tutti, istituzioni, gestione e lavoratori, sul futuro e sulla qualità del presidio dell’attività dell’aeroporto Vespucci.

 

A questo proposito, abbiamo ricordato all’istituzione regionale che le low cost portano sicuramente passeggeri e voli, ma allo stesso tempo garantiscono molti meno benefici reali e duraturi per i lavoratori e il territorio che li ospita; il recente caso del “buco previdenziale milionario” di Ryan Air su bergamo dovrebbe far riflettere tutti attentamente.