REGIONE TOSCANA: PRESSANTI LE INDAGINI SU COME VIENE GESTITO IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

In allegato: documento e articoli quotidiani locali

Firenze -

Non solo “parentopoli” nel Trasporto Pubblico Locale e, dopo la Campania, il Lazio, il Veneto e.. così via è la Regione Toscana ad essere sotto inchiesta.

Proprio in Toscana dove, appellandosi alla crisi economica e al taglio dei finanziamenti per il settore, si sta consumando uno degli attacchi più pesanti ai danni dei lavoratori attraverso lo stravolgimento societario delle aziende di Trasporto Pubblico “concertando” con i soliti sindacati complici una forte penalizzazione economica e precarizzazione degli addetti al settore, assistiamo in questi giorni al balletto delle indagini sugli appalti, bandi, consulenze ed incarichi vari.


Ancora una volta a penalizzare i lavoratori sono coloro che devastano quotidianamente il bene comune sottraendo ai cittadini un'infinità di risorse e privandoli di quei servizi essenziali come quello della mobilità.


Altro che “bene comune”; aziende ed istituzioni sembrano aver depredato ovunque risorse e, “raschiato il barile” si smantellano i servizi, si vendono le aziende, si costruiscono dei veri e propri mostri che demoliscono contratti, normative sulla sicurezza, limiti sui carichi di lavoro e ogni tipo di regola che possa impedire il massimo recupero del costo del lavoro.


Vorremmo gridare VERGOGNATEVI ma sappiamo che nessuno si vergognerà,


COME SAPPIAMO che per tutti gli autoferrotranvieri è in corso d'opera la trattativa per il rinnovo contrattuale che sembra seguire inesorabilmente il percorso del "CCNL della Mobilità/Area Contrattuale Attività Ferroviarie” che ha determinato un pesante peggioramento della normativa per il Personale Mobile, esubero del personale e mobilità, chiusura di impianti, smantellamento della cargo, aumento dell’orario di lavoro da 36 a 38 ore settimanali, revisione dell’organizzazione del lavoro, l’elevazione di tutti i limiti prestazionali, l’aumento delle notti, la riduzione dei riposi.


E' dovere dei lavoratori tutti mobilitarsi e comprendere che mai come ora occorre schierarsi con determinazione per impedire che queste logiche seppelliscano la stessa dignità personale;

dobbiamo rifiutare questi meccanismi con i quali chi ha, in modo sistematico, agito solo ai fini dei propri interessi pretende che a pagare siano i lavoratori.


BUTTIAMO FUORI DALLE NOSTRE AZIENDE LE POLITICHE SINDACALI COMPLICI E COLLUSE, LE LORO CARRIERE, I LORO INTERESSI, I LORO INTRALLAZZI NON HANNO NULLA A CHE FARE CON LE ESIGENZE DEI LAVORATORI E DEI CITTADINI.


RIAPPROPRIAMOCI DEL BENE COMUNE;

LA BATTAGLIA DEGLI AUTOFERROTRANVIERI E'

LA BATTAGLIA DEI CITTADINI TUTTI