Aeroporti Toscana:Risposta a presidente di ENAC - Dott. Vito Riggio;

Firenze -

 

 

Gentile presidente di ENAC - Dott. Vito Riggio;

 

Nel merito delle Sue esternazioni che abbiamo potuto leggere sugli organi di stampa, viene spontaneo rispondere che non si dovrebbe stupire il Presidente di Enac se il sindacato USB ha iniziato le proteste culminate nello sciopero del 2 ottobre, proprio con la massima adesione a Firenze e Pisa, sulla decisione da parte del gestore Toscana Aeroporti di operare una cessione del ramo Handling. Vorremmo anche poter credere che dormiremo sonni più tranquilli, adesso che sappiamo che "apertura alla concorrenza" non significa mancanza di regole poiché l'ente regolatore da lui presieduto vigilerà, come ha sempre fatto, sul rispetto delle regole.

 

Purtroppo, l'unica cosa che tocchiamo con mano è che dalle privatizzazioni degli ultimi trent'anni, negli aeroporti italiani regna un caos di società di handling e di cooperative, di appalti e di sub-appalti dove ognuno applica il contratto che vuole, dove i gestori aeroportuali fanno da amministratori di un ricco business e lasciano quella moltitudine di operatori dei servizi a scannarsi per un osso, sempre sotto “l'occhio vigile” dell'ente di cui sopra.

 

"Sono le regole europee sulla libera concorrenza", ci dicono da più parti. Però non risulta che nei grandi aeroporti europei sia accaduto come a Fiumicino, dove sette società di Handling si sono passate negli anni centinaia di lavoratrici e lavoratori, i quali ci hanno rimesso ad ogni cambio di proprietà in termini di diritti, di salario nonché di stress che nessuno potrà mai risarcire. Dopo molti anni di questa libera concorrenza anche l'occhio vigile di Enac se n'è accorto, correndo tardivamente ai ripari con la riduzione a tre società, ma senza che si smetta di licenziare.

 

Potremmo citare anche il medesimo caso degli altri maggiori aeroporti italiani, quelli milanesi di Linate e Malpensa, dove abbiamo pure assistito alla migrazione di centinaia di addetti da SEA a Airport Handling, passando per SEA Handling, con i medesimi effetti sulle loro buste paga e orari di lavoro.

Potremmo continuare parlando di tutti gli altri maggiori aeroporti, ma crediamo che la situazione la conosca anche meglio di noi.

 

Non si offenda quindi il presidente di Enac se all'apertura al mercato dei servizi aeroportuali non crediamo molto e preferiamo continuare a lottare affinché nessuna lavoratrice e nessun lavoratore mai più debba essere sacrificato in nome della libera concorrenza.

 

Saremo sempre a disposizione quando si deciderà di fermare questo disastro e creare un sistema di regole vero uguali e imperative per tutti gli operatori.

 

4 ottobre 2017

 

Distinti saluti

 

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