Firenze: Reddito e previdenza per tutti i lavoratori part time ciclici verticali.

Firenze -

Reddito e previdenza per tutti i lavoratori part time ciclici verticali.

 

Sono assunti a tempo indeterminato, ma lavorano 8/9 mesi l’anno e per i restanti 3/4 non hanno diritto né alla retribuzione né agli ammortizzatori sociali, così come non hanno diritto alla maternità, né agli assegni familiari. Sono i part time ciclici verticali, nel caso odierno sono gli educatori scolastici e domiciliari che lavorano nei servizi pubblici appaltati, e come non bastasse non hanno riconosciuto neppure i contributi previdenziali per le 52 settimane dell’anno ma solo per 38-42 settimane.

Questo è veramente uno strano paese, infatti è come se miracolosamente per 3-4 mesi l’anno si sospendessero il mutuo, le bollette e la spesa, ma non è così, gli appalti, per altro aggiudicati al massimo ribasso non tengono assolutamente conto delle vite delle persone.

Oggi questi lavoratori sono scesi in piazza con un affollatissimo presidio davanti alla Prefettura, rivendicando il diritto al reddito cioè all’accesso agli ammortizzatori sociali per il periodo di sospensione, ed il riconoscimento della contribuzione previdenziale per l’intero anno. Infatti è assurdo che un lavoratore dopo 40 anni di servizio, scopra di avere solo 30 anni di contributi.

Quella di oggi rappresenta solo la punta dell’iceberg, infatti nel nostro paese ci sono oltre 700.000 lavoratori e lavoratrici in questa condizione, e nonostante il pronunciamento di varie istanze l’Inps continua a fare orecchi da mercante così come la politica.

Oggi erano presenti fra noi anche altre realtà di lavoratori che vivono lo stesso problema a partire dagli operai della Piaggio.

Durante il presidio una delegazione di lavoratori è stata ricevuta in Prefettura, dove è stato illustrato il problema e la discriminazione esistente nei confronti di questi lavoratori, la rappresentante del Prefetto si è fatta carico di trasmettere la nota che abbiamo consegnato al Ministero.

Nei prossimi giorni incontreremo i Parlamentari del territorio ai quali chiederemo con forza un intervento legislativo in merito.