Ispezione intimidatoria a Careggi. Torna lo Stato etico novecentesco!

Firenze -

Con l’ispezione intimidatoria verso il servizio che si occupa del trattamento della disforia di genere dell’ospedale di Careggi, torna lo “ stato etico” novecentesco e il Ministro Schillaci dimostra tutta la sua inadeguatezza.

Infatti, un ministro che si dimostra incapace di affrontare i veri problemi ed è complice ottuso delle politiche di sfascio del sistema sanitario pubblico, preferisce ancora una volta disertare il fronte dei problemi per rifugiarsi in atti minacciosi buoni solo per accontentare i bigotti religiosi e i nostalgici cultori dello Stato etico del ventennio.

Da anni la mercificazione cancella la salute come diritto, da anni miliardi di euro pubblici vengono deviati verso interessi privati spesso di “oligarchi” amici e amici degli amici, di grandi gruppi capaci di potenti azioni di lobbying e di distribuire tanti quattrini, da anni prosegue il definanziamento del servizio sanitario pubblico che costringe le persone, che già finanziano il sistema con le tasse, a pagare ulteriormente di tasca propria o di rinunciare alle cure, oppure ad essere costrette ad alimentare il mercato, attraverso assicurazioni private che garantiscono solo quanto è a loro profittevole.

Perchè il Ministro invece di sprecare tempo e risorse con una ispezione inutile e vessatoria su un servizio che garantisce e tutela persone con pratiche e farmaci che sono in essere da decenni a tutela di pazienti fragili, non si è preoccupato di “ispezionare” quelli che sono i problemi veri dell’Azienda Ospedaliera di Careggi e certamente comuni a quasi tutte le aziende del Paese? Perché non si è preoccupato di un pronto soccorso soffocato da un afflusso insostenibile? Perché non si è preoccupato di condizioni di lavoro insopportabili che portano molti professionisti all’abbandono del sistema sanitario pubblico? Perché non è andato a curiosare nei reparti dove la carenza di personale obbliga al super lavoro e a continui rientri per poter garantire la continuità assistenziale? Perché non si è preoccupato degli aumentati episodi di aggressione verso il personale conseguenza il più delle volte proprie dei tagli che disorganizzano i servizi? Perché dimostra menefreghismo rispetto ai tanti utenti che quotidianamente si confrontano con tempi di attesa insostenibili? Perché attua questo squadrismo istituzionale? 

Basta con le intimidazioni, basta con la negazione dei diritti, basta con il moralismo e il bigottismo.

 

USB esprime la più incondizionata solidarietà a chi ha subito questa aggressione! Sia come utente, sia come professionista!