Firenze, bibliotecari in sciopero: noi dimenticati dal Comune! Venerdì 16 presidio alle 10 in piazza della Signoria

Firenze -

Il Comune di Firenze ha deciso di reinternalizzare i servizi bibliotecari e archivistici. Bene, si dirà. E invece c'è un grande problema! Sono stati completamente dimenticati ed esclusi dalla procedura i 100 tra lavoratrici e lavoratori precari che attualmente mandano avanti questi servizi, alcuni di loro da più di venti anni!

Un dato che i lavoratori non hanno mancanto di mettere in evidenza. Un dato non nuovo, dal momento che da anni ormai la modalità con cui l’amministrazione comunale di Firenze sta mettendo in atto la reinternalizzazione è oggetto di un confronto e di una mobilitazione costante e dura.

L’Amministrazione Comunale non ha dato riscontro alle ripetute richieste di incontro inoltrate da Cobas, USB, e Uil costringendo i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali a proclamare  lo stato di agitazione e attivare  le relative procedure di raffreddamento in Prefettura. La scelta dell’Amministrazione di non presentarsi in Prefettura è di per sé grave, ma ancora più gravi e offensive sono le motivazioni di questa scelta, espresse nel comunicato stampa della Giunta e nelle parole pronunciate dall’assessora Giuliani in Consiglio Comunale: "non sono nostri dipendenti”!

Un vero e proprio schiaffo per lavoratrici e lavoratori che da oltre un decennio svolgono non solo mansioni altamente specializzate, ma spalla a spalla con i dipendenti diretti del Comune.

Per tutto questo, e per avere garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e della qualità dei servizi bibliotecari è stato proclamato lo sciopero per il 16 giugno 2023, con presidio alle ore 10 in piazza della Signoria.

Il problema mai risolto in questa vicenda  sta nel fatto che l’amministrazione sta trattando lavoratrici e lavoratori che hanno contribuito al benessere culturale di migliaia di persone come qualcosa da “rottamare”. Si tratta di personale già qualificato, già formato, con esperienza pluriennale sul territorio, titoli e formazione specifica che con sacrificio e senso del dovere, nonostante buste paga risicate e contratti non adeguati, ogni giorno fanno funzionare servizi ritenuti essenziali come biblioteche e Archivio storico.

Nonostante la precarietà, l’individualizzazione e la frammentarietà alla quale si vogliono condannare, sono pronti a scendere di nuovo in piazza insieme a tutte le realtà che li hanno sostenuti in questi anni e con le quali hanno costruito legami e battaglie. Il Comune di Firenze, che fino ad adesso si è svincolato da ogni responsabilità, è invitato a considerare con attenzione le richieste di incontro del personale in appalto e a garantire loro un futuro lavorativo stabile e dignitoso!

USB Firenze