Libertà e agibilità sindacali non sono un diritto

Le lotte di chi deve far riconoscere il proprio sindacato in azienda

Firenze -

Dall’Esselunga di Novoli agli appalti delle pulizie ogni volta che si costituisce l’USB all’interno di un sito produttivo, la prima delle battaglie da fare è quella per vedersi riconosciute le agibilità sindacale.

In Italia i lavoratori sono liberi di aderire e farsi rappresentare dal sindacato che preferiscono: così è scritto nella Costituzione e nello Statuto del Lavoratori. La scelta del sindacato non dovrebbe essere motivo di discriminazione: invece non è così, a causa della mancanza di una vera legge sulla rappresentanza sindacale.

E dunque, i lavoratori che decidono di abbandonare altri sindacati perché stanchi di concertazioni e di non essere adeguatamente rappresentati, devono avere due volte coraggio.

Il coraggio di scegliere la strada del conflitto e il coraggio di iniziare una lotta per vedere riconosciuto il proprio sindacato in azienda.

 

Sono molte le realtà lavorative dove l’U.S.B. combatte per questo.

 

In Esselunga – Novoli, dove i lavoratori sono da molti mesi senza RSU e RLS, questo perché non solo l’azienda, ma anche il sindacato che dovrebbe indire le elezioni per eleggere i rappresentanti dei lavoratori in azienda, fanno ostruzionismo per non permettere all’USB di avere voce all’interno del punto vendita. E così lavoratori e lavoratrici sono non solo senza rappresentanti, ma – peggio ancora – senza rappresentanti per la sicurezza. Addirittura la direzione si è peritata prima di chiudere con un lucchetto la bacheca sindacale e poi di toglierla definitivamente. Il tutto in un clima pesante per le lavoratrici e i lavoratori, dove fioccano lettere di richiamo ad ogni piè sospinto.

 

Anche i lavoratori dell’appalto delle pulizie dell’ospedale di Ponte a Niccheri si sono iscritti in massa all’USB, e l’azienda si rifiuta di riconoscere il delegato.

 

Ancora, alla Nuovo Pignone domani sciopereranno e faranno assemblea fuori i cancelli, dalle 14 alle 17 le lavoratrici e i lavoratori dell’appalto delle pulizie , che si sono iscritti con l’USB, ma l’azienda non riconosce loro il diritto di avere delegati.

Domani l’USB sarà a fianco di questi lavoratori, sempre al fianco di chi decide di lottare per vedere riconosciuti i propri diritti, dalla parte in cui dovrebbe stare un sindacato degno di questo nome.

E lo sciopero di domani non è solo per tutelare i diritti dei lavoratori USB, ma di tutte le lavoratrici e i lavoratori che scelgono di alzare la testa di fronte agli attacchi padronali.