7 DOMANDE e SUGGERIMENTI PER PUBLIACQUA SpA Firenze

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7 DOMANDE e SUGGERIMENTI PER PUBLIACQUA SpA Firenze

Giusto incoraggiare a bere “l’acqua del sindaco”, donare borracce ai giovani studenti, incrementare ulteriormente i fontanelli acqua alta qualità, ma un contributo onesto per la salvaguardia dell’ambiente ha bisogno, a nostro avviso, di uno sforzo strategico ben più consistente e, aggiungiamo, alla portata di Publiacqua SpA, che non difetta in termini di importanti utili in bilancio

1) Costo energia elettrica per produrre e spingere l’acqua a casa degli utenti è una delle voci più importanti per una azienda nel comparto idrico (ci risulterebbe nello specifico per Publiacqua SpA un costo annuale intorno a circa 30 milioni di euro). Oltre la piccola autoproduzione di energia idro elettrica con la Diga di Bilancino, si potrebbe pensare ad investire come SpA in energie rinnovabili quali anche il solare, viste le enormi disponibilità di suolo libero presso gli impianti industriali al Potabilizzatore di Mantignano ed Anconella, al Depuratore di San Colombano ?

2) Dotare la flotta automezzi aziendali contenendo l’alimentazione a benzina ? La consorella Acque SpA Empoli Pisa, ci risulterebbe che un tale impegno l’abbia già messo in campo

3) Capire come alcune realtà virtuose nel comparto idrico abbiano utilizzato i gas di processo dei depuratori per trasformarli in combustibile per la propria flotta automezzi ?

4) Come valorizzare al meglio l’ingente investimento in informatica e processi di digitalizzazione che negli ultimi anni Publiacqua SpA ha effettuato, per far sì che i Lavoratori possano prestare il proprio lavoro nelle sedi aziendali più vicine ai propri luoghi di residenza, evitando pendolarismo eccessivo e relative emissioni CO2 ?

5) Come USB abbiamo enormi preoccupazione per l’utilizzo in agricoltura dei fanghi di depurazione. E’ possibile investire in ricerca per trovarne forme alternative di trasformazione e conferimento ?

Una preoccupazione che in Toscana ci induce a seguire con la massima attenzione l’indagine giudiziaria in corso della Direzione Nazionale Anti Mafia

6) E’ possibile incrementare la vigilanza affinchè i punti di approvvigionamento acque da potabilizzare siano alla distanza di sicurezza da possibili fonti inquinanti ? Pensiamo alle criticità in particolare nell’area pistoiese e insediamenti vivai piante

7) E’ possibile intervenire sulla situazione delle tubazioni in cemento amianto con una strategia aziendale diversa ? Mettendo al bando la logica del quando si rompono si sostituiscono ?

Pensiamo che un intervento programmato sia doveroso sia per dare maggiore serenità per la tutela dei possibili rischi per la salute dei Cittadini, in una logica di principio di precauzione, ma anche perché pensiamo che prevenire e sostituire sia meno costoso che intervenire a tubo rotto o scoppiato. La rottura a Scandicci in Piazza Marconi di questa notte ci ha notevolmente impressionato per i disservizi arrecati alla Cittadinanza, ma con ogni probabilità per i danni arrecati per gli allagamenti causati che dovranno essere giustamente rimborsati ai Cittadini danneggiati

 

Come USB, pensiamo che con i quesiti posti, sia possibile dare un contributo per l’emergenza ambientale globale in atto e anche creare opportunità occupazionali. Diversamente se dovesse prevalere la logica unicamente del profitto, della quotazione del titolo in borsa del socio privato Acea/Suez e dividendi per il socio pubblico, come USB restiamo in sintonia con il Popolo Referendario che nel 2011 convinse la maggioranza assoluta del Popolo Italiano a dire: fuori i profitti sull’acqua, fuori l’acqua dal mercato.

 

Firenze, 12 Settembre 2019 USB Confederazione Toscana