Comune di Firenze: Una storia da raccontare "l'attacco al salario accessorio" e la risposta dei lavoratori !
Comune di Firenze: Una storia da raccontare “l’attacco al salario accessorio” e la risposta dei lavoratori !
La nostra storia che ormai è diventata la storia pilota, almeno per quanto riguarda le grandi città, dell’attacco portato, dal Governo attraverso il MEF alle condizioni salariali dei lavoratori e alle lavoratrici degli Enti Locali.
E’ una storia complessa che trae origine da un esposto fatto da un consigliere del PDL attualmente sottosegretario nel governo Letta, il signore che nel 2008 era all’opposizione, per biechi giochi politici sollevò un polverone mediatico e politico sul fatto che i dipendenti del Comune di Firenze percepissero in modo uniforme di un migliaio di euro di premio incentivante, soldi per altro che scaturivano dal fondo per il salario accessorio e quindi dalla contrattazione decentrata. Poco dopo questo esposto ci fu il cambio di Governo e l’arrivo di Brunetta il quale come prima cosa inviò gli ispettori del MEF a Firenze…Ispettori che fecero alcuni rilievi chiedendo chiarimenti, per coincidenza nel contempo era cambiato anche sindaco e il Renzi l’attuale segretario del PD, si guardò bene da far inviare le controdeduzioni, dicendo che era un problema che non riguardava la sua amministrazione ma la precedente. Insomma in questa guerra per bande PD-PD e PD-PDL è iniziato il calvario dei lavoratori. E’ da considerare altresì che in questa prima fase 2009-2010 la RSU non conosceva bene la situazione reale anche perché la parte politica si guardava bene dal dare informazioni, e poi per il momento non c’erano ancora state decurtazioni al salario accessorio, ed invece stava montando qualcosa di estremamente grave e grande. Inoltre i sindacati consociativi facevano da tappo diffondendo parole di tranquillità fra i lavoratori, iniziava invece “ a nostra insaputa” un attacco senza precedenti alle nostre condizioni salariali.
La situazione di quasi stallo è proseguita fino al 2012 quando è esplosa con estrema violenza la situazione, cioè quando siamo riusciti ad entrare in possesso degli atti amministrativi relativi all’ispezione e quando sono iniziati i primi tagli reali a cominciare dalla produttività !!
Da lì è stato un accelerarsi della situazione e da lì son partite sotto la spinta dei delegati USB, ma anche con il sostegno di alcuni delegati RSU della CGIL forti lotte che non avevano precedenti nella storia del Comune di Firenze, ci son state 3 assemblee generali con la partecipazione ognuna di oltre 3.000 lavoratori, decine di presidi sotto Palazzo Vecchio, al consiglio Comunale, alla sede Rai, alla contestazione in campagna elettorale del comizio di Bersani e Renzi, fino ad arrivare alla grande manifestazione del 14 Febbraio 2013 che ha visto quasi 4.000 lavoratori e lavoratrici in corteo da Palazzo Vecchio alla Corte dei Conti, in una grande e partecipata manifestazione, una delle più grandi degli ultimi 20 anni a Firenze. Questa grande prova di forza che nessuno si aspettava (nemmeno noi!) ha bloccato almeno in parte il taglio delle retribuzioni e ha costretto l’Amministrazione a ritirare l’atto sul blocco delle PEO.
Nel frattempo comunque son piovute sulla testa gli inviti a dedurre della Corte dei Conti e poi il rinvio a giudizio di alcuni dirigenti passati, dei revisori dei conti e quel che è più grave di 17 rappresentanti sindacali per danno erariale con cifre da capogiro ( chi scrive ne ha per 854.000 euro) ma nessun politico guarda caso è stato minimamente sfiorato, come se la delegazione trattante di parte pubblica facesse le trattative a titolo personale e non sulla base degli indirizzi politici ricevuti..
Il teorema costruito è dei più squallidi possibili, da caccia alle streghe, di fatto la Corte dei Conti afferma in parole povere che sindacalisti e dirigenti avrebbero di fatto costituito una cupola finalizzata alla distribuzione di risorse in cambio della pace sociale.
Tutta l’operazione ad oggi è costata ai lavoratori e alle lavoratrici tagli del salario accessorio nell’ordine di alcune migliaia di euro, nonché senza che ancora nessun giudice si sia pronunciato, l’invio di circa 4.000 lettere di messa in mora di richiesta di rimborsi per gli ultimi 10 anni di somme percepite per loro (Amministrazione ) non spettanti.
Le azioni di resistenza dei lavoratori sono state molteplici sia sul terreno della mobilitazione di massa, sia sul terreno legale, presentando come USB-CGIL - Cobas – UIL un ricorso congiunto al giudice del lavoro sulla correttezza della costituzione dei fondi. L’udienza è prevista per il 14 giugno prossimo , mentre l’udienza presso la Corte dei Conti ci sarà il 4 luglio prossimo.
Per concludere alcune considerazioni:
- la prima riguarda il ruolo della politica, totalmente assente e appiattita sulla posizione di Renzi , un Renzi che si è rifiutato di spendere la propria immagine, onnipresente, su una tematica che riguarda le condizioni di vita di oltre 5.000 lavoratori (i suoi collaboratori), e che niente ha fatto in sede nazionale ANCI ecc…Renzi è stato ed è veramente un vero nemico, perché lui odia tutti i lavoratori, e particolarmente odia coloro che non si genuflettano alla sua presenza e ai suoi voleri, insomma la riprova della distanza abissale fra le masse popolari e il ceto politico.
- La seconda riguarda la crescita notevole di coscienza dei lavoratori del Comune di Firenze che per la prima volta dopo tanti anni sono andati al di là del senso di appartenenza sia categoriale che sindacale, costituendo un corpo unico nella risposta all’attacco subito.
L’attacco ai lavoratori del Comune di Firenze è stato l’anticipatore dell’attacco ai lavoratori di altre decine di Enti Locali grandi e piccoli, Siena, Reggio Calabria, Martina Franca, Vicenza e tanti altri ancora….e fa parte di un attacco più generalizzato al lavoro pubblico. Il Governo non ha ancora il coraggio di attuare provvedimenti legislativi di taglio sostanzioso dei salari dei dipendenti pubblici sul modello greco, pertanto delega il lavoro sporco al MEF e alla Giustizia Amministrativa.
A tutto questo occorre reagire con forza e soprattutto costruendo un vasto fronte che veda i lavoratori protagonisti, perché siamo convinti che al di là di unità momentanee ente per ente i sindacati complici della crisi, collusi con il governo e artefici della dismissione e della privatizzazione dei servizi pubblici, mai faranno una battaglia generale, avendo ormai perso il senso di rappresentanza generale, in quanto mirano unicamente a garantirsi il monopolio della rappresentanza e l’occupazione dei posti di comando in enti bilaterali e nei fondi integrativi di pensione.
Per quanto ci riguarda come USB-PI ci troverete sempre schierati nella costruzione del fronte di lotta e resistenza…e Lunedì 10 Febbraio 2014 saremo nuovamente a portare la nostra rabbia e la nostra voglia di riscatto sotto il Palazzo del potere: Palazzo Vecchio.
Stefano Cecchi e Silvia Gabbrielli USB–Pubblico Impiego membri del Coordinamento RSU Comune di Firenze