Con un SMS il governo Meloni colpisce duramente 169 mila cittadini e cancella il reddito di cittadinanza
In un Paese dove l’occupazione è ferma al palo, i salari calano incessantemente da 30 anni a questa parte, in cui infinite tipologie di contratto sottoscritte dalle "grandi" confederazioni sindacali condannano alla precarietà e allo sfruttamento, la soluzione del Governo è quella di affamare ulteriormente gli ultimi, coloro che non hanno un lavoro e rimangono privi di prospettive per il futuro. Oltre al danno, la beffa, visto che si ritroveranno anche a rischio per quanto riguarda l’assegno unico.
Con un gelido messaggio, si perde l’unico contributo che era riuscito a tamponare l’incapacità o la mancanza di volontà politica di affrontare il problema occupazionale e risollevare un welfare da tempo inadeguato, incapace di sostenere i singoli e i nuclei familiari in difficoltà.
Probabilmente è una condizione ignorata nelle stanze del potere, dove è considerato prioritario alimentare le spesa militari, i vitalizi e gli altri privilegi di una casta il cui unico scopo è quello di consolidare il proprio potere.
L’incapacità politica si riflette chiaramente anche nello scarico di responsabilità sugli Enti Locali, che a fatica riescono a garantire i servizi essenziali ad una minima parte di coloro che si rivolgono ai loro sportelli. Si fa presto ad indicare i Comuni come riferimento, senza considerare il sott’organico che caratterizza gli Enti Locali anche nella figura professionale dell’Assistente sociale e in quella degli amministrativi di supporto.
A Firenze la Direzione dei Servizi Sociali è da anni soggetta ad attacchi da parte di utenti disperati. I primi a rimetterci sono proprio gli assistenti sociali, in costante rischio burnout, cayegoria che ha registrato diversi esoneri.
Attualmente nel Comune di Firenze, se guardiamno a titolo esemplificativo l’area disabili, rileviamo quanto segue: 293 cittadini con la 104 non sono stati ancora presi in carico, sono 30 le persone da riassegnare per una valutazione urgente, 132 in attesa di passaggio all’area della disabilità, 50 minori che devono passare all’area adulti disabili.
Forti difficoltà si registrano anche nelle altre aree: Tutela, Marginalità, Anziani, Adulti e famiglia. Insomma, una costellazione di aree con cui si cerca di affrontare le esigenze dei cittadini ma prive di adeguati organici per riuscirci. Ogni assistente sociale può trovarsi assegnati dai 160/170 casi a testa, ognuno con le sue complessità, ma si è costretti ad intervenire solo in base alle priorità ed emergenze.
Una situazione insostenibile, segnalata in più occasioni, in quanto nonostante i parametri previsti fra numero di assistenti sociali e cittadini siano rispettati, risultano essere inadeguati per rispondere in concreto alle esigenze del territorio.
Questo è il quadro di partenza dei Servizi Sociali di Firenze, su cui si sta già registrando un incremento delle richieste di intervento da parte delle categorie fragili.
La tutela della dignità delle persone è sancita nella Costituzione, redatta con la finalità di ridurre le disuguaglianze e garantire pari opportunità, oggi ridotta a lettera morta in un Paese che non ha più nulla da offrire. Un Paese dovrebbe essere giudicato da come tratta gli ultimi e questo governo ha chiaramente dichiarato guerra ai poveri! USB FIRENZE non starà a guardare, pronti a sostenere e organizzare mobilitazioni per denunciare questo attacco alla dignità umana.