Contro appalti e precarizzazione I servizi sono essenziali… I lavoratori no!
Contro appalti e precarizzazione
I servizi sono essenziali… I lavoratori no!
Siamo gli educatori e le educatrici dei servizi di assistenza
educativa scolastica e domiciliare appaltati dal Comune di Firenze alle cooperative Di Vittorio e L’Agorà. Tutti conoscono il nostro lavoro: assistiamo minori con diverse abilità o con disagio sociale, facciamo attività nelle ore in cui le scuole non potrebbero garantirle con il prescuola e postscuola, accompagnamo i bambini sui pulmini, gestiamo gruppi educativi…
Svolgiamo un lavoro di cura ed assistenza per un’utenza quanto mai bisognosa. Lo facciamo con passione e capacità. Chiediamo in cambio dignità e riconoscimento della nostra professionalità.
Invece tutto questo non ci viene riconosciuto. E pochi sanno in realtà in che condizioni siamo costretti a lavorare.
Siamo lavoratori e lavoratrici esternalizzati, cioè svolgiamo mansioni per conto di un ente pubblico – in questo caso il Comune di Firenze – ma il nostro datore di lavoro è una cooperativa. Questo significa in primo luogo salari più bassi e minori diritti.
Da giugno a settembre, con la chiusura dei servizi, non percepiamo salario: la chiamano “sospensione estiva”, di fatto è un licenziamento a tempo, per il quale però non sono previsti né indennizzo di disoccupazione né altri ammortizzatori sociali.
Chi di noi è impegnato nel pre scuola e soprattutto nel post scuola ogni giorno assiste fino a 20 bambini, con una paga oraria molto più bassa di una baby sitter, senza nessuna possibilità di confronto con i genitori o le maestre e senza poter programmare le attività.
La nostra pensione, per la quale maturiamo contributi solo 9 mesi l’anno, è certamente un miraggio, lontanissima e poverissima (con decenni di lavoro saranno circa 300 euro!). Questo in primo luogo perché la nostra paga oraria è circa 7 Euro. Un salario assolutamente imparagonabile alla qualità del servizio che la nostra professionalità garantisce.
I nostri servizi poi sono, come detto, in appalto: questo significa che ogni volta che il Comune indice una gara, rischiamo seriamente di perdere il posto, non essendoci alcuna garanzia né clausola sociale per la continuità delle nostre condizioni di lavoro.
È il caso di questo periodo. Sono scadute tutte le gare di appalto per i servizi: il loro esito non è ancora pubblico e quindi il nostro futuro è quanto mai incerto.
Di più, gli appalti sono sempre più spesso al ribasso ed è evidente che il Comune, non potendo per ragioni esclusivamente di immagine tagliare i servizi, fa sì che il risparmio sia ottenuto sulla pelle, sui salari e sui diritti dei lavoratori.
Anche le date di avvio del servizio a settembre sono sempre un rebus. Iniziare più tardi provoca disagi all’utenza ma soprattutto tagli ulteriori per il nostro salario già esiguo.
Il reddito e i diritti sono il cuore del problema: non accettiamo né accetteremo mai che vengano ulteriormente attaccati o tagliati. Non sottostiamo al ricatto che ci impone di “ringraziare” per un lavoro precario, mal pagato e sottostimato. Non permetteremo al Comune di Firenze di continuare a farsi bello con il nostro lavoro mentre con la logica degli appalti al ribasso si sceglie di colpire i nostri salari e la nostra dignità.
Un reddito precario è una precarizzazione della vita! E’ una politica portata avanti dai Governi che si sono succeduti negli ultimi decenni, sia a livello europeo, nazionale ma anche locale, indipendentemente dal colore politico. Ed il Jobs Act rappresenta un ulteriore peggioramento della qualità del nostro lavoro e una minaccia alle nostre prospettive professionali. E riguarda tutti i servizi pubblici in appalto, siano essi educativi, o di pulizia, nei musei, biblioteche, nella sanità, verde pubblico o mense scolastiche. E la grande menzogna che vogliamo smascherare è che questa politica porti ad un risparmio per le casse pubbliche.
Vogliamo unirci per reagire, sapendo che insieme possiamo dare un segno della nostra volontà di non subire e iniziare a cambiare.
La lotta è la sola garanzia che i nostri diritti non vengano calpestati.
Per questo abbiamo indetto una giornata di SCIOPERO ed invitiamo tutti, i lavoratori e le lavoratrici della scuola, gli insegnanti, le famiglie, gli esternalizzati di altri servizi ad unirsi a noi
VENERDÌ 13 SCIOPERO INTERA GIORNATA
Manifestazione con appuntamento ore 9,00 Via Alamanni capolinea tranvia