Ex GKN, ma di quale closing stiamo parlando?
Nessuna interlocuzione con gli investitori, la stampa a fare da cassa di risonanza ad un meglio non specificato consorzio, che però a detta delle istituzioni non si sono nemmeno affacciati per rappresentare le modalità con cui si intende arrivare alla presentazione di un vero e proprio piano di reindustrializzazione del sito ex GKN.
Dal dott. Borgomeo solo dichiarazioni sul mancato arrivo degli ammortizzatori sociali e su una presunta “inagibilità dello stabilimento”, che a detta dell’imprenditore impedirebbero il percorso prospettato il marzo scorso con l’accordo ministeriale.
Per USB, rispetto alla situazione rappresentata dalle istituzioni, il pericolo è quello di entrare in un percorso stretto e molto rischioso, in quanto oggi il consorzio che dovrebbe nascere non rappresenterebbe in alcun modo la garanzia per la reindustrializzazione ed un quadro societario compiuto. Continuiamo a ribadire che è necessario conoscere il piano industriale e l’attuazione del cronoprogramma.
I lavoratori della ex GKN hanno già risposto ai problemi posti dal dott. Borgomeo con un documento approvato in assemblea, nel quale si dichiara espressamente che se la cassa integrazione non viene concessa dipende solo ed eslusivamente dal fatto che non c’è chiarezza sul progetto di riconversione, mancano insomma un piano industriale ed i tempi certi della sua realizzazione. Senza questa garanzia pregiudiziale, la QF, il consorzio o chi per loro non hanno alcuna titolarità a richiedere la smobilitazione del presidio aziendale.
Purtroppo ad oggi prendiamo atto che questa vertenza rischia di essere strumentalizzata da una narrazione falsa e forviante, per questo come USB abbiamo chiesto alle istituzioni e alle altre organizzazioni sindacali di assumere una posizione netta e formalizzata anche nei confronti della QF di Borgomeo.
USB Lavoro Privato - Industria