Firenze: C'era una volta lo welfare comunale
C’era una volta lo welfare comunale, così potremmo iniziare dopo le esternazioni di fine anno del Sindaco e dell’Assessore al Personale del Comune di Firenze, ma anche dopo l’incontro che si è tenuto con la rappresentanza politica.
Non vogliamo qui fare una difesa “corporativa “ dei presunti ed eventuali esuberi dichiarati, anche se il problema esiste perché si tratta di persone e soprattutto del diritto ad un lavoro conquistato e non regalato da nessuno, e poi è forse essere corporativi difendere il diritto ad avere una vita decente ed un lavoro decente e poi magari anche una pensione ??
Ma è il modello che loro hanno in mente che ci spaventa, e che dovrebbe spaventare anche i cittadini utenti e fruitori dei servizi pubblici. Un modello nel quale per giustificare le minori entrate e i tagli di bilancio dettati dalle politiche delle BCE e della Troika non si trova di meglio che tagliare i servizi erogati alla collettività.
E allora si comincia ad affermare che il Comune non può più essere la “mamma” di tutti e di conseguenza i servizi vanno tagliati, ridisegnati, e deve entrare in campo la sussidiarietà, che raccontato così potrebbe anche essere incomprensibile per molti, di fatto però si tratta di riscrivere il tutto, si tratta in soldoni di cedere, i servizi costruiti con grande difficoltà e speranza negli anni, a soggetti terzi , magari amici e magari anche grandi elettori.
Si parla di settori-servizi di fondamentale importanza, da quelli all’infanzia a quelli agli anziani, dalla gestione dei cimiteri a tanti altri settori che sono stati alla base dell’esistenza e dello sviluppo del welfare cittadino negli ultimi quaranta anni.
Un modello, il loro, che andrà ulteriormente a colpire le fasce più deboli della società, fasce che in relazione alle politiche neoliberiste crescono in modo esponenziale ogni giorno, e trasformerà il diritto di accesso al welfare in richiesta di carità, trasformando ancor più i cittadini in sudditi.
Ma come dimostrano anche i fatti di cronaca “mafia capitale” in testa, queste operazioni non creano certo risparmi alle amministrazioni, ma creano un “mondo di mezzo” dove i diritti e la dignità dei lavoratori sono costantemente calpestati, dove invece gli amici dei potenti “sguazzano nell’oro” e i politici poi presentano il conto.
Dobbiamo con ogni nostra energia cercare di invertire la tendenza, ed insieme si PUO’ perché non siamo sudditi, ma siamo cittadini !!!!