GKN, l’azienda è inadempiente e i lavoratori rispediscono al mittente le assurde pretese del liquidatore. Il Governo tuteli i lavoratori e il loro reddito
L’assemblea svolta martedì 6 presso lo stabilimento di Campi Bisenzio ha segnato un passaggio davvero importante in una condizione difficilissima. USB era l’unica presente a fronte della convocazione da parte della RSU aziendale, a testimonianza del nostro pieno sostegno alla vertenza ed al Collettivo di Fabbrica GKN.
Lo scopo dell’assemblea era quello di discutere nel merito delle pretese avanzate dal liquidatore dell’azienda, che vorrebbe imporre presso lo stabilimento un insieme di norme unilaterali riguardanti l’orario di lavoro del personale destinato alla manutenzione e alla vigilanza. Richieste a dir poco assurde e ridicole, vista la situazione in cui versa lo stabilimento, con i lavoratori che non ricevono lo stipendio da mesi, le buste paghe omesse, in un quadro di disapplicazione totale di norme contrattuali e di sicurezza
Davanti ad un’azienda totalmente inadempiente e che rifiuta ogni forma di dialogo, la risposta non può che essere quella della rabbia e della disaffezione.
I lavoratori hanno quindi deliberato con un voto unanime un documento che rigetta le pretese del liquidatore, mentre viene riaffermata la validità di quanto previsto dalla contrattazione vigente. La nostra organizzazione su questo diffida formalmente il liquidatore ad adottare comportamenti in cui si possono individuare elementi di palese antisindacalità.
Infine, in linea con quanto deliberato nel documento dei lavoratori, per la nostra organizzazione è necessario che tutti i soggetti istituzionali coinvolti si attivino per rendere immediatamente esigibile ai lavoratori il reddito derivante dalla cassa integrazione in deroga appena attivata. Allo stesso tempo però non si può più procrastinare la discussione seria su un piano di reindustrializzazione.
A partire dalla verifica della proposta di working-buyout, servono garanzie sull’occupazione per tutti i lavoratori. Per USB il ruolo del Governo e della Regione Toscana non deve venire meno ed è necessario stabilire il perimetro in cui può muoversi la proposta industriale avanzata dai lavoratori, su cui va promosso un intervento di sostegno economico diretto.
Va predisposto un piano di coinvolgimento del territorio e dei suoi enti, che devono assumersi la responsabilità di indicare formalmente in che modo le istituzioni intendono intraprendere un percorso programmatico che tuteli l’occupazione (anche di chi è stato costretto a licenziarsi negli ultimi mesi per assenza di reddito) e tuteli lo stabilimento ed il ruolo attivo dei lavoratori nel quadro della proposta di reindustrializzazione.
USB Nazionale Industria – Lavoro Privato
Roma 07.06.2023