Libertà e agibilità sindacali non sono un diritto
Le lotte di chi deve far riconoscere il proprio sindacato in azienda
Dall’Esselunga di Novoli agli appalti delle pulizie ogni volta che si costituisce l’USB all’interno di un sito produttivo, la prima delle battaglie da fare è quella per vedersi riconosciute le agibilità sindacale.
In Italia i lavoratori sono liberi di aderire e farsi rappresentare dal sindacato che preferiscono: così è scritto nella Costituzione e nello Statuto del Lavoratori. La scelta del sindacato non dovrebbe essere motivo di discriminazione: invece non è così, a causa della mancanza di una vera legge sulla rappresentanza sindacale.
E dunque, i lavoratori che decidono di abbandonare altri sindacati perché stanchi di concertazioni e di non essere adeguatamente rappresentati, devono avere due volte coraggio.
Il coraggio di scegliere la strada del conflitto e il coraggio di iniziare una lotta per vedere riconosciuto il proprio sindacato in azienda.
Sono molte le realtà lavorative dove l’U.S.B. combatte per questo.
In Esselunga – Novoli, dove i lavoratori sono da molti mesi senza RSU e RLS, questo perché non solo l’azienda, ma anche il sindacato che dovrebbe indire le elezioni per eleggere i rappresentanti dei lavoratori in azienda, fanno ostruzionismo per non permettere all’USB di avere voce all’interno del punto vendita. E così lavoratori e lavoratrici sono non solo senza rappresentanti, ma – peggio ancora – senza rappresentanti per la sicurezza. Addirittura la direzione si è peritata prima di chiudere con un lucchetto la bacheca sindacale e poi di toglierla definitivamente. Il tutto in un clima pesante per le lavoratrici e i lavoratori, dove fioccano lettere di richiamo ad ogni piè sospinto.
Anche i lavoratori dell’appalto delle pulizie dell’ospedale di Ponte a Niccheri si sono iscritti in massa all’USB, e l’azienda si rifiuta di riconoscere il delegato.
Ancora, alla Nuovo Pignone domani sciopereranno e faranno assemblea fuori i cancelli, dalle 14 alle 17 le lavoratrici e i lavoratori dell’appalto delle pulizie , che si sono iscritti con l’USB, ma l’azienda non riconosce loro il diritto di avere delegati.
Domani l’USB sarà a fianco di questi lavoratori, sempre al fianco di chi decide di lottare per vedere riconosciuti i propri diritti, dalla parte in cui dovrebbe stare un sindacato degno di questo nome.
E lo sciopero di domani non è solo per tutelare i diritti dei lavoratori USB, ma di tutte le lavoratrici e i lavoratori che scelgono di alzare la testa di fronte agli attacchi padronali.