LICENZIARE I SINDACALISTI È UNA STRATEGIA! DALLE ISTITUZIONI SOLO IPOCRISIA!
La repressione contro lavoratrici e lavoratori è sempre più forte nel nostro Paese. La nostra organizzazione sindacale è costantemente colpita per l'attività dei nostri delegati nei luoghi di lavoro e per la funzione che svolge sul piano nazionale. Per fare solo un esempio, ricordiamo le minacce di licenziamenti e i tentativi di repressione contro i delegati sindacali USB che si stanno opponendo coraggiosamente contro il traffico di armi nei porti e negli aeroporti.
Negli ultimi giorni in Toscana abbiamo assistito a una nuova ondata repressiva contro chi lotta per i diritti nei luoghi di lavoro. È una strategia chiara: colpire i sindacalisti, silenziare chi organizza le proteste nei luoghi di lavoro, intimidire chi rivendica diritti e dignità. Noi lo sappiamo molto bene, visto i recenti licenziamenti di Claudio, delegato sindacale di USB presso UniCoop Firenze e di Valter, giovane lavoratore e sindacalista sempre di USB, driver per Amazon da quattro anni, licenziato a novembre dello scorso anno.
Con queste righe vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà alla lavoratrice e attivista sindacale licenziata da Autogrill Chianti. La reazione dell’azienda è stata spropositata, una rappresaglia inaccettabile per chi si batte per condizioni dignitose in un contesto di precarietà cronica.
Anche al centro commerciale I Gigli, mentre si organizzava lo sciopero contro l’apertura forzata a Ferragosto, una delegata sindacale di OVS è stata licenziata. Il messaggio è chiaro: chi alza la testa va colpito!
Ma ciò che più indigna è l’ipocrisia delle istituzioni, in particolare del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Davanti al caso dell’Autogrill, Giani si è precipitato a rilasciare dichiarazioni pubbliche, esprimendo preoccupazione, vicinanza e parlando di “rappresentanza sindacale da difendere”. Una reazione che suona più come una mossa elettorale, un tentativo di raccogliere consenso in vista delle prossime elezioni regionali, piuttosto che un reale impegno per la difesa dei diritti sindacali.
La prova provata di quanto sosteniamo è presto detta. Come mai il Presidente Giani non ha speso una sola parola per i delegati di USB licenziati?
Perché non ha convocato nessun tavolo, né rilasciato una nota, né espresso quella stessa preoccupazione istituzionale enunciata in occasione dei licenziamenti su menzionati? Per non colpire un bacino elettorale appetibile? O perché Claudio e Valter non meritano lo stesso rispetto di altri sindacalisti e lavoratori?
A noi sembra che la questione sia chiara. Per il Presidente Giani esistono sindacati di serie A, a cui garantire visibilità e attenzione per un palese tornaconto elettoralistico, e sindacati scomodi, da ignorare, marginalizzare, colpire, reprimere. D’altronde USB è l’unico sindacato impegnato in azioni concrete contro le politiche belliciste che lo stesso Partito Democratico avalla. D'altronde, sempre USB, non ha firmato quei contratti capestro che riducono i lavoratori a schiavi della produzione.
USB Firenze non ci sta!
Denunciamo il tentativo diffuso di criminalizzare l’attività sindacale conflittuale.
Rivendichiamo il diritto di scioperare, organizzarsi, denunciare le storture sempre più diffuse in tutti i luoghi di lavoro.
Pretendiamo che anche i licenziamenti di Claudio, Valter e di tutti i militanti delle organizzazioni di base, di lotta e di massa vengano trattati con la stessa attenzione.
E diciamo chiaramente: la solidarietà istituzionale non può essere a orologeria e a fini elettorali.
Licenziare un sindacalista è un attacco a tutte le lavoratrici e ai lavoratori.
Noi continueremo la nostra azione di difesa di tutte e tutti coloro che subiscono forme di repressione nei luoghi di lavoro!