NO DDL 1660. Contro lo stato di guerra e di polizia, fermiamo la repressione! Presidio a Firenze 19 ottobre ore 10:30

Firenze -

Il DDL 1660, recentemente approvato alla Camera, rappresenta un attacco diretto alle lavoratrici e ai lavoratori, ai migranti  e a chi lotta per i diritti sociali nel nostro Paese, per il diritto alla vita e per la libertà del popolo palestinese.

Questo decreto, che rispecchia perfettamente il vero volto del Governo Meloni, non fa altro che inasprire le misure repressive introdotte anche dal centro-sinistra che oggi si autoproclama come alternativa d’opposizione. Al posto di tutelare la vita di lavoratrici e lavoratori, con l'inserimento del reato di omicidio sul lavoro, il governo Meloni criminalizza ogni forma di dissenso.

Non è un caso che le ripercussioni maggiori colpiscano le lavoratrici e i lavoratori del Paese: con l’applicazione di questo decreto, sarà sempre più difficile e rischioso organizzare scioperi, picchetti, occupazioni o qualsiasi altra forma di espressione del dissenso. Limitare la possibilità di bloccare le attività produttive e di raccontare queste lotte, non solo renderà invisibile il conflitto, ma impedirà di fatto alle lavoratrici e ai lavoratori di difendere i propri diritti collettivamente.

Ma non solo, questo decreto colpisce gravemente anche i nostri fratelli e le nostre sorelle migranti, che scappano dai loro Paesi per arrivare in Italia in cerca di un futuro migliore, la stessa Italia che desertifica, depreda e distrugge la loro casa e la loro terra e che di tutta risposta li rinchiude in veri e propri lager al centro delle nostre città.

Questo decreto è l’ultimo tassello di una serie di norme repressive che da anni restringono il diritto allo sciopero e l’azione sindacale. Non dobbiamo dimenticare che leggi come la 146 del 1990, e successivi decreti sicurezza, hanno già gravemente limitato la capacità di opporsi alle innumerevoli ingiustizie sui posti di lavoro. Il risultato è un sistema in cui la politica e i media lavorano a favore degli interessi di padroni e politici guerrafondai, criminalizzando e marginalizzando le fasce più deboli della società.

Senza la possibilità di far sentire la propria voce, diventa quasi impossibile ottenere condizioni lavorative dignitose e difendere il diritto a una vita che possa essere definita dignitosa.

Per questo è fondamentale una risposta collettiva e determinata!

Il 19 ottobre scendiamo in piazza a Firenze con un presidio presso la Prefettura (via Cavour 1) dalle ore 10.30.

Invitiamo tutte le realtà sociali e di lotta a unirsi alla mobilitazione contro una misura che ci rendere ancora più schiav3!

 

USB Firenze