Sospensione delle attivazioni del servizio di assistenza domiciliare per la parte più fragile della cittadinanza: i nostri anziani.

Firenze -

Apprendiamo con amarezza che allo stato attuale, come denunciato dagli Assistenti Sociali, risulta che circa un centinaio di persone sono in lista di attesa e una decina di urgenze ancora non sono state soddisfatte. 

Nonostante ciò, l’Amministrazione comunale ha deciso di sospendere il SAD (servizio assistenza domiciliare), un servizio essenziale per le persone anziane non autonome o parzialmente autonome. Si tratta di un servizio rivolto a coloro che si trovano in stato di fragilità (alcuni dei quali privi di una rete familiare di supporto o con una rete inadeguata), come previsto dalla legge 328/2000 e richiamato nel Piano della non autosufficienza 2022/2024.

La sintesi è che queste persone saranno lasciate da sole con le proprie fragilità, nonostante le conseguenze dell’isolamento sociale sulla salute fisica e mentale degli anziani siano ampiamente dimostrate.

L’Italia è il primo paese in Europa ed il secondo nel Mondo per l’indice di invecchiamento della popolazione. In Toscana si registra una maggiore concentrazione su Firenze, Prato e Pistoia; nella nostra città sono più di 95 mila i residenti con più di 65 anni che da oggi saranno sempre più soli.

Gli Assistenti Sociali, consapevoli dell’importanza del servizio, si sono mobilitati con la speranza di riuscire a salvaguardare questo supporto domiciliare che ad oggi ha garantito dignità a coloro che per motivi anagrafici e di salute non sono più in grado di essere autonomi.

Gli Assistenti Sociali sono spesso additati come i responsabili di eventuali disservizi o della mancanza di interventi sul territorio. A maggior ragione, allora, la loro figura professionale va tutelata e supportata, perché il loro ruolo li porta a rispondere a bisogni essenziali per la cittadinanza, interfacciandosi ogni giorno con fragilità e vulnerabilità.

A fronte del taglio dei finanziamenti destinati al servizio stesso, questi colleghi e colleghe si trovano impotenti e nell’impossibilità di assolvere alle proprie mansioni, con l’inevitabile frustrazione e un probabile e concreto aumento del rischio da stress lavoro correlato.

Convinti che il welfare sia ancora costituzionalmente tutelato, così come la dignità ed il supporto alle persone fragili, siamo a denunciare quanto sopra e a prendere chiaramente posizione a tutela degli utenti e dei colleghi, anche in caso di eventuali disagi conseguenti a quanto descritto. Nella speranza che questo “scivolone” possa essere rimediato con un pochino di buon senso, aspettiamo di conoscere le motivazioni dell’amministrazione e soprattutto il modo in cui farà fronte a questi bisogni.

 

USB Confederazione Firenze